Nel Giardino dei Colori di Verde Rimedio, viveva una piccola creatura: una vivace Bruchina.
Un giorno vide un uomo che camminava verso di Lei e sentì la paura di essere calpestata.
Quando l’uomo fu ad un passo da Lei, la Bruchina gridò con tutta la sua forza: “Stai attento a non calpestarmi”.
Quell’uomo era Francesco di Assisi, un poeta dello Spirito che amava gli animali e la natura. Grazie alla sensibilità del suo Cuore, egli percepì l’invocazione, si fermò, rivolse lo sguardo verso il Giardino dei Colori e vide la piccola creatura.
“Non temere, ti ho visto”.
La Bruchina osservò incuriosita Francesco e, fattasi coraggio, disse: “Tu comprendi il mio linguaggio? Tu sei un uomo, non mi risulta che la tua specie conosca il linguaggio degli animali”.
Francesco subito le rispose: “Il linguaggio dell’Amore è un linguaggio Universale, e chi ha un Cuore che manifesta Carità ed Amore verso tutte le creature, lo può comprendere ed anche esprimere”.
La bruchina restò molto sorpresa dal volto di Francesco, dal quale traspariva una Luce che donava Pace ed Armonia.
“Posso fare qualcosa per te?” le chiese Francesco.
“Si, c’è una cosa che da tanto tempo desidero, ma penso tu non abbia il potere di far sì che si realizzi. Vorrei poter volare come volano gli uccelli, sono stanca di dover strisciare sulla terra”.
Francesco sorrise e con tono amorevole rispose: “Forse posso accontentarti… ora riprendo il mio viaggio verso Bassano del Grappa ma tra 20 giorni ritornerò, e vedrò di aiutarti a realizzare il tuo sogno”.
Passarono i giorni e, allo scadere del tempo stabilito, Francesco ritornò come promesso nel Giardino dei Colori, e lì vide un bozzolo che vibrava. Lo prese, lo adagiò sul palmo della sua mano e con delicatezza aiutò la creatura racchiusa nel bozzolo a liberarsi.
“Ora hai le ali e sei diventata una bellissima farfalla e potrai volare… stai attenta però perché i predatori sono sempre in agguato”.
Emozionata e felice, la farfalla iniziò a volteggiare, con ampi cerchi nel cielo.
Francesco la lasciò manifestare il suo entusiasmo poi sussurrò: “Ti chiamerò Vanessa.. vola Vanessa, vola libera negli Infiniti Cieli dell’Amore”.

Giorgio Antonini, ottobre 2016

Stampa