Quando ero bambina, molte volte ho sognato di diventare Comandante di una nave; avevo tutto o quasi il necessario: un lontano zio Genovese, Comandante di una nave passeggeri, con i suoi racconti da far sognare, nata e cresciuta a Venezia, la Regina del mare, con un Liceo Nautico poco lontano da casa. Il destino non ha scelto così, per me, però qualcosa deve essere rimasto, dei miei sogni, a galleggiare tra le nuvole perché oggi sono seduta proprio al centro del Ponte di comando di una nave, e vorrei invitarvi a questo viaggio, ma è una nave molto, molto speciale.

Il mare che ho di fronte a me è un mare verde smeraldo con delle macchie di verde più scuro: è uno splendido mare d’erba profumata e fresca, le macchie più scure sono i diversi toni del verde degli alberi, noccioli, noci, ulivi, acacie, pini, diversi alberi che portano Amore, Pace, fresco e frutta.

Il vento dolce di ora ne fa muovere le cime come increspature di onde, abbiamo la prua puntata ad Ovest, ed abbiamo iniziato la nostra navigazione. Parleremo di questa nave, parleremo del mare verde che ci ospita e dei suoi dintorni, parleremo della persona così speciale che volle questa costruzione, prua ad Ovest, sognando forse l’America, terra natale della scrittrice Virginia Haltaway Morricone.

Quante volte penso, sarà stata seduta qui, immaginando che al di là di questo mare verde e dell’Oceano blu c’è la sua New York.

Questa villa, chiamata Verde Rimedio, ha proprio la forma di una nave. Le scale, hanno la forma delle scale in una nave, così diverse perché devono permettere il defluire dell’acqua. Le stanze hanno particolari che ricordano le cabine di una nave da crociera, ci sono i diversi “Ponti” finché si arriva qui, al “Ponte di Comando”. La Prua è di fronte, ben disegnata, c’è anche la piccola piscina, e presto tornerà al suo posto la Polena.

Il cielo si è oscurato, tuona in lontananza, ed ha iniziato a piovere. Osservando le colline intorno e gli avvallamenti, domina la sensazione del rinforzo del vento, il mare si gonfia e le onde arrivano più alte della prua, potrei arrivare a sentire il beccheggio, il rumore delle onde che si infrangono sul ponte ed arrivano a sommergere la Prua. Sulla mia sinistra, una collina con filari di viti, rende l’idea delle diverse altezze delle increspature dell’acqua quando il mare va in tempesta.

Quello che poco fa sembrava essere un mare verde ricco di profumi diversi, con sensazioni di calma e Pace veramente profondi e straordinari, sta trasformandosi in un classico dipinto di un mare in burrasca. Comincio lentamente ad intuire perché la signora Virginia ha fatto costruire qui, con questa angolazione perfetta di visuale, questa… non riesco a chiamarla più villa.

Ora sento solo che mi sta trasportando in qualcosa di meraviglioso che devo vedere e conoscere poco a poco, e, se chiudo un attimo gli occhi, posso percepire con il rumore del tuono, più forte ora sopra di me, anche il rollio, sto navigando nel presente e nel passato, dentro un sogno, con la Prua ben dritta verso il futuro: ed è tutto insieme qui, in questo preciso momento.

Patrizia Mel

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